La scelta del ghost
Cosa bisogna valutare nella scelta di un ghostwriter? Sì, c’è anche la passione per la scrittura oltre la preparazione e la professionalità.
Cosa bisogna valutare nella scelta di un ghostwriter? Sì, c’è anche la passione per la scrittura oltre la preparazione e la professionalità.
Come ghostwriter credo che ogni storia merita di essere raccontata. Accolgo senza giudizio i ricordi e li trasformo in parole scritte.
Refusi. Una sbadataggine, una lettera in più, una in meno, forse quel tasto ogni tanto fa cilecca. Ma via, è solo una distrazione.
Interiezioni. Se siete lettori di fumetti sapete già come usarle, o no? Perché attenzione, un romanzo non è un fumetto.
Ma serve davvero un editing? L’editor riscriverà il mio testo, cambierà il mio stile? La prima risposta è sì, la seconda assolutamente no.
Tra le varie figure in campo editoriale ci sono i beta reader, non parlo di amici o parenti ma di lettori professionisti.
Bisogna essere lettori prima di scrittori? Io penso di sì. Come si potrebbe scrivere senza aver prima imparato a leggere?
Una buona idea per una trama avvincente può sopperire una tecnica narrativa scarsa? E una tecnica perfetta contro un’idea insipida?
Come devono essere i personaggi? Credibili, coerenti, intensi, ma non per forza positivi. Rendili persone reali.
I dialoghi sono importanti: portano avanti la trama, trasmettono informazioni al lettore e caratterizzano i personaggi.