I dialoghi in una storia.

Per un buon romanzo occorrono protagonisti e dialoghi credibili. I dialoghi portano avanti la trama, trasmettono informazioni al lettore e caratterizzano i personaggi.

La cosa importante è renderli verosimili, il che vuol dire che devono essere coerenti con la realtà del personaggio che stiamo raccontando: un vecchio pescatore che non ha studiato e usa per lo più termini dialettali non parlerà come un uomo d’affari che non conosce il dialetto e anzi ostenta termini anglofoni; il ragazzetto bullo che vive per strada non parlerà come una professoressa di filosofia.

Se nella tua storia ci fossero tutti e quattro questi personaggi, al di là dell’età e dell’aspetto, sarebbe di certo il loro modo di parlare un elemento che li caratterizzerebbe e che farebbe riconoscere immediatamente al lettore a chi appartiene in quel momento la battuta.

Ho estremizzato, ma solo per rendere l’idea. Detto questo, però, non posso far parlare il pescatore solo in dialetto o scrivere una parolaccia ogni due parole nel dialogo del ragazzetto, bisogna fare attenzione che il tutto non diventi eccessivo o superfluo, oppure un dialogo semplicemente noioso… E nel caso del dialetto anche poco comprensibile. Nello stesso tempo non posso riempire la bocca della professoressa di citazioni o l’uomo d’affari di parole inglesi, un dialogo troppo perfetto e altisonante sembrerà surreale, decisamente forzato, anche se fosse così nella realtà. Ecco perché verosimile ma non necessariamente realistico, bisogna trovare il giusto equilibrio.

Che difficoltà trovi nello scrivere i dialoghi?

Ti lascio il link all’articolo sui personaggi.

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