Ex libris, li conosci?
Un’arte antica legata ai libri
Alzi la mano chi non conosce gli ex libris. Io ammetto che fino a qualche anno fa non ne sapevo molto, almeno fino a quando ho deciso di inserirli in un romanzo, contattare l’Associazione Italiana Ex Libris e, per i strani casi della vita che tanto casi non sono, avere l’occasione di visitare una mostra a loro dedicata. Risultato? Un romanzo che continua a regalarmi soddisfazioni il cui tema centrale è un mistero racchiuso in un vecchio ex libris e una nuova passione che non ho abbandonato. Dunque, di cosa si tratta?
Il nome in latino significa “dai libri” e in pratica sono contrassegni, in forma di timbro o talloncino, che identificano il proprietario di un volume. Una specie di biglietto da visita, collocato sulla copertina o sul risvolto, che col tempo è stato arricchito di varie informazioni come gli interessi del possessore, attraverso la riproduzione di oggetti reali o simbolici.
La loro storia è molto antica, il primo che si conosce risale a 1400 anni prima di Cristo ed è stato trovato in una piramide. Era una placchetta di terracotta con inciso il titolo dell’opera e i nomi del Faraone e la sua sposa. Il loro uso si diffonderà in modo notevole dalla seconda metà del XV secolo, con l’introduzione della xilografia (sistema di stampa con una matrice incisa a rilievo, di solito in legno) e della calcografia (incisione su lastre di rame, oggi per lo più zinco). Dal 1500 troviamo impressi sugli ex libris anche gli stemmi araldici delle famiglie nobili, che volevano così distinguere i libri in loro avere. D’altronde in quel periodo erano loro i maggiori possessori, oltre alle biblioteche dei conventi.
Seguire l’evoluzione di queste opere nei secoli è come fare una lezione di storia, anche perché se prima servivano per lo più per identificarne la proprietà, nel tempo sono diventati delle vere opere d’arte e come ogni opera si sono adeguati all’anno che gli artigiani stavano vivendo. Così se gli ex libris sono più ricchi nel periodo barocco, avranno invece linee essenziali durante il Settecento. Sarà però alla fine dell’Ottocento che inizieranno a diventare un oggetto da collezione; molti incisori e artisti si dedicheranno a questa attività iniziando anche uno scambio tra i diversi Paesi e diffondendo così l’arte incisa. E i soggetti sono i più disparati…
In conclusione, credo sia un’arte da scoprire, specie per chi ama i libri. Non è bello conoscere quante curiosità possono nascondere i nostri amici di carta? Un altro esempio è la tecnica del fore-edge painting, se vuoi approfondire vai all’articolo.
Se vuoi leggere il mio romanzo ecco il link a “La bambina che annusava i libri“.
Che ne pensi?
Ti piacerebbe un ex libris tutto per te? Fammi sapere nei commenti se li conoscevi o se è stata una scoperta interessante.