Il potere curativo della lettura
Leggere migliora le conoscenze, espande il vocabolario, permette di sviluppare la capacità analitica del pensiero e l’abilità nello scrivere. Leggere ci permette di evadere con la mente, amplia la nostra visione facendoci conoscere realtà diverse e ci regala emozioni. Leggere può curare. Come?
Esiste una vera terapia fatta attraverso la lettura e si chiama Biblioterapia, un termine coniato nel 1916 negli Stati Uniti. Diffusa poi in Europa, soprattutto in Inghilterra, in Italia è ancora poco conosciuta. In questo caso è un professionista a consigliare testi specifici in base al problema e, al di là delle letture di auto aiuto, possono essere saggi o semplicemente romanzi, poesie, per stimolare la riflessione, aiutare a elaborare contenuti emotivi e cognitivi e sviluppare empatia. In fondo, se un libro è ben scritto, tutti ci identifichiamo in quello che leggiamo, nel suo protagonista, ed è questo che ci fa provare emozioni. Come esempio banale, se siamo insicuri e leggiamo di un personaggio insicuro come noi, che prova le nostre stesse paure ma attraverso un percorso riesce a vincerle, possiamo trarne una consapevolezza nuova.
Due esempi legati proprio a un libro? Allora parliamo di Harry Potter, dove troviamo l’incantesimo Expecto Patronum, che consiste nel concentrarsi su un ricordo felice per superare delle difficoltà, e l’incantesimo Ridiculus , che insegna, quando una situazione o persona ci spaventa, a renderla ridicola ai nostri occhi, guardandola così da una certa distanza. Consigli che abbiamo già sentito, ma che in questo modo possono essere trasmessi a dei giovani lettori.
Per citarmi una volta, ma ahimè dopo Harry Potter è un confronto infelice che mi perdonerai, nel romanzo La libreria delle storie rimaste la protagonista segue un percorso che la aiuterà a vincere le sue paure e a scoprire nuovi valori, come la solidarietà. Si tratta infatti di un Up lit, cioè un romanzo di narrativa che parla di buoni sentimenti, di bellezza, nell’intento di “sollevare, alzare” (uplifting), sia inteso come qualcosa che il protagonista deve ricostruire per risollevarsi, sia verso il lettore a cui deve regalare un senso di sollievo. Una carezza sul cuore, come amo dire io. Al di là della mia storia, volevo ricordare questo nuovo genere che ha proprio il fine il donare un senso di benessere. Un altro romanzo che secondo me potrebbe entrare nella lettura curativa è “I quaderni botanici di Madame Lucie“, puoi leggere la recensione.
Il libro in fondo è un luogo a nostra disposizione, un luogo protetto. Nelle biblioteche dell’antico Egitto nell’ingresso c’era scritto «Clinica dell’anima», proprio perché già ne riconoscevano il valore curativo. Per concludere vorrei ricordare quanto sia importante avvicinare alla lettura i bambini, affinché sviluppino non solo il corpo ma anche la mente. Leggere amplia il lessico… e questo vale per tutti… aumenta la curiosità, l’empatia. Inoltre sono dimostrati i benefici del leggere a volte alta ai neonati, in quanto si stimola lo sviluppo cognitivo ed emozionale e si accresce il legame col genitore. Non resta che dirigersi in libreria o, per meglio dire, nelle cliniche dell’anima.
Ti va di leggere anche l’articolo sulla scrittura che cura?
Che ne pensi di questo articolo?