L’idea del romanzo.
Per scrivere un romanzo è davvero importante solo l’idea? Direi proprio di no.
Certo, se si ha un’idea originale si è sulla buona strada, ma se si segue una ricetta fantastica assemblando male gli ingredienti si avrà solo un piatto mal riuscito. E la scrittura conta? Restando nell’ambito culinario, se il piatto è perfetto esteticamente ma è fatto da alimenti insipidi… A voi la conclusione.
Insomma, l’ideale è avere una buona idea e una buona tecnica. Nel mondo dei sogni, se l’idea è a dir poco straordinaria, la casa editrice metterà a disposizione fior di editor e ghostwriter per sopperire ogni lacuna, ma quante volte può davvero accadere? Forse se si è dei personaggi famosi… Diversamente, se presenti una storia scritta male, l’unica cosa che puoi ottenere è un bel no. E per i self è la stessa cosa, saranno i lettori a bocciare il tuo romanzo. Nonostante alcuni dichiarino di passare sopra i refusi e gli errori, cancellati magicamente dall’avvincente trama, questo non varrà per i più. E in ogni caso non ti porterà lontano.
Quindi mi raccomando, contenuto e forma.
Ed emozione.
La storia deve emozionare chi la leggerà, essere empatica, quel tanto da tenere il lettore incollato alle pagine. Ma dove prendere le idee?
Da un guizzo della mente suscitato da un sogno, da un ricordo, da una conversazione rubata sul tram, oppure dalla strofa di una canzone, dalla scena di un film, anche da una notizia di cronaca. Insomma, bisogna imparare a osservare la realtà che ci circonda, rimanere in ascolto di ogni stimolo che possa innescare l’immaginazione.
C’è un’ultima domanda che potrebbe sorgere: se non si hanno problemi di tecnica, se l’idea non è straordinaria ma è buona, conta di più quella o il modo in cui la si racconta? Ebbene, ci sono romanzi con trame tutto sommato esili, idee buone ma con nulla di fantastico, però raccontate in modo magistrale, con uno stile che ti conquista.
Il modo di raccontare può fare la differenza.
Facciamo un riassunto finale? Per scrivere un romanzo valido occorre una buona idea, originale per quanto sia possibile, perché, se di genere, un romanzo rosa finirà sempre col lieto fine e un giallo con l’arresto del colpevole. Bisogna che sia chiaro di cosa stai parlando. Il lettore non deve mai chiedersi: “Ma qual è il tema di questo libro?” E bisogna comprendere, con onestà, se si hanno le competenze necessarie o se occorre un aiuto, come un writer coach prima e durante o un editor dopo. Un aiuto che a volte può diventare quasi un corso di scrittura narrativa, se ben fatto. Contattami se vuoi informazioni a tal proposito.
Perché scrivere è cosa da tutti, ma pubblicare no e parlo anche dei self. La qualità non deve andare a discapito della quantità o della libertà di pubblicazione. È un rispetto verso i lettori e in primis verso noi stessi, che su quel libro ci metteremo la firma.
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